Nata a Milano (26 febbraio 1928) da genitori già
emigrati in Sudamerica (sono stati i primi a introdurre le macchine per fare la
pasta), cresciuta fra l'Argentina e l'Uruguay, si è stabilita a Roma dopo un
lungo soggiorno a Parigi e una parentesi cubana di tre anni.
Ha iniziato giovanissima la carriera di
pianista classica (allieva di Walter Gieseking, Eliane Richepin ed Ersilia Tipo)
che, dopo vari abbandoni e riprese, ha deciso di chiudere in leggerezza con le
sue incursioni nel tango d'avanguardia intitolate Tanghitudine, e con la canzone
Una donna senza uomo commissionatale da Federico Fellini per "La Città
delle Donne".
Insegnante di Storia della Musica e del Teatro nei licei sperimentali di Roma,
esce frequentemente per simposi, seminari e conferenze nelle università
italiane e straniere. Ha deposto come testimone al Tribunale Russel che
giudicava le dittature latinoamericane.
È stata pioniera nell'opera di raccolta e diffusione della musica popolare
latinoamericana, con trascrizioni su pentagramma, dischi (ha curato i primi
degli Inti Illimani), programmi radiofonici e televisivi, numerosi articoli e
una trentina di libri, a cominciare da Basta! Chants de témoignage et de révolte
de l'Amérique Latine (1967, François Maspero, Parigi).
Altro importante tema delle sue indagini è il
femminile: da Donna Canzonata, in cui si diverte a prendere in giro i parolieri
italiani, a Musica strega, in cui ripensa alla storia della musica in una chiave
diversa, alle Sirene, simboli della donna oscura in senso junghiano, messaggio
"altro" che si ha paura di ascoltare. (Ha avuto varie fratture e
interventi agli arti inferiori, interpretate da qualcuno come "somatizzazioni
di complesso di sirena").
Per il teatro ha scritto una dozzina di
commedie, dove esplica la sua vis comica, come Conferenza stampa di Marianna
Mozart, Parlando di rane, Tangare humanum est. Dal 1980 non ha più il piacere
di venire rappresentata: si continua a dire che in Italia le donne non sanno
scrivere teatro comico, e si va avanti con testi scopiazzati qua e là e
ricuciti addosso e col teatro inglese, a scatola chiusa.
Ha un figlio solo, Curzio, che abita metà a New York e metà a Roma. Pratica lo
hatha-yoga da quando era ragazza, ha smesso di fumare, ha sostituito
l'automobile con la bicicletta, e forse perciò non dimostra gli anni che ha ma
che dichiara tranquillamente (altrimenti quale rivoluzionaria sarebbe?). Viaggia
molto, e ha anche fatto la guida (nelle civiltà maya e azteca).
Tradurre è diventata ormai una sua seconda natura, il suo modo ricorrente di
comunicare qualcosa che ha scoperto. Ama consultare i dizionari doppi e quelli
dei sinonimi, che riempie di annotazioni. È fiera di aver tradotto l'opera di
Don Milani (Carta a una Profesora, Biblioteca de Marcha, Montevideo 1969;
Editorial Schapire, Buenos Aires 1972). Quando ha deciso di scrivere su se
stessa, non poteva esimersi dal fare un libro bilingue: Il Vicino di sotto / El
Vecino de abajo (1999), definito da Antonio Melis "il libro latinoamericano
più ricco e divertente degli ultimi trent'anni" e incluso nel programma di
studi della sezione ispanistica dell'Università di Siena.
In attesa di riconoscimenti ufficiali, e finché l'entusiasmo e le forze glielo
permetteranno, si occupa personalmente dell'archivio dell'Accademia Scientifica
del Tango e del Bolero (da lei fondata presso l'Instituto Cervantes nel 1995),
del materiale iconografico e letterario, unico al mondo, sulle Sirene, nonché
di alcuni dei suoi libri che non godono di normale distribuzione nelle librerie.
le informazioni pubblicate in questa
scheda sono state tratte dal sito www.sirenalatina.com
con autorizzazione di Meri Lao